
Mario De Biasi
L’intrepido cacciatore
di immagini
04.04 – 18.05 | 2025
Mario De Biasi incarna la figura di un artista eclettico che si è costruito da solo nell’Italia del dopoguerra. Nato a Belluno nel 1923, De Biasi intraprende l’attività fotografica al suo rientro in Italia, dopo la guerra, nel 1946. Per qualche anno affianca questa passione al lavoro di radiotecnico, fino a quando nel 1953 viene assunto dalla rivista Epoca – lo storico settimanale di Mondadori, considerato il Life italiano – diventando così il primo fotografo ad avere un lavoro fisso nello staff di una rivista italiana.
A Epoca rimane per più di trenta anni, nel corso dei quali firma centinaia di copertine e innumerevoli reportage da tutto il mondo per documentare non solo le bellezze di luoghi e paesaggi, le novità del cinema e le ultime tendenze in campo di moda e architettura, ma anche fatti di cronaca, calamità naturali ed eventi bellici. Per i lettori di Epoca De Biasi incarna l’intrepido esploratore perennemente in viaggio per portare fino ai confini della Terra – in ogni deserto, campo di battaglia, evento mondano o fenomeno naturale – il bisogno d’avventura, di esotismo, di evasione e di informazione di chi, in quegli anni, poteva viverli solo sulle pagine di una rivista.
Nel corso della sua carriera Mario De Biasi ha costruito attorno alle proprie esperienze un modello di fotografia di reportage raffinata e al tempo stesso autenticamente popolare, che oggi è diventata un punto di riferimento nella scena fotogiornalistica internazionale. Ogni inquadratura mette in luce un piccolo o grande racconto, ogni scatto registra un pezzo di realtà che l’artista coglie magistralmente, senza mai tralasciare l’equilibrio delle forme e l’armonia del chiaroscuro. Particolarmente significativi sono i suoi reportage sull’Italia sconosciuta; i ritratti di celebrità dello spettacolo come Marlene Dietrich, Brigitte Bardot e Sophia Loren; le immagini della New York negli anni Cinquanta; o, ancora, la sua icona mondiale, il celebre scatto Gli italiani si voltano, esposto nel 1994 al Guggenheim Museum di New York.
Fra i premi e i riconoscimenti assegnatigli si ricorda il titolo di Maestro della Fotografia Italiana, massima onorificenza della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche e il Premio AIF alla carriera. Fra le principali mostre internazionali a cui ha partecipato si ricorda: The Italian Metamorphosis, 1943-1968, Guggenheim Museum di New York, USA (1994-95); Mario De Biasi. A photographic journey (2004), Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, USA; Mario De Biasi. Changing Japan 1950-1980 (2011), Japan Camera Museum di Tokyo, Giappone.
Esposizione curata da Enrica Viganò – ADMIRA Milano, in collaborazione con l’Archivio Mario De Biasi
ORARI
Venerdì: 15.00 – 19.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 19.00
Apertura speciale dal 22 al 24.04: 15.00 – 19.00
ENTRATA
Adulti: CHF 10.-
Dai 6 ai 16 anni, studenti, AVS, AI, gruppi a partire da 8 persone: CHF 7.-
Titolari dell’AG Cultura e bambini fino ai 6 anni: entrata gratuita
SU PRENOTAZIONE
Classi scolastiche: entrata gratuita
Visite guidate (IT / EN): CHF 100.-
Prenotazioni via e-mail all’indirizzo spazioreale@bellinzona.ch
“Perché dovunque s’incontra la vita s’incontra la bellezza. Basta guardarsi attorno per vederla:
anche in una foglia, in un sasso, in un balcone fiorito. Anche nei riflessi in una pozzanghera”.
Mario De Biasi
© Ragnar Axelsson, courtesy Qerndu Reykjavik
«Perché dovunque s’incontra la vita s’incontra la bellezza. Basta guardarsi attorno per vederla:
anche in una foglia, in un sasso, in un balcone fiorito. Anche nei riflessi in una pozzanghera».
Mario De Biasi

New York, 1956
© Archivio Mario De Biasi / courtesy Admira, Milano
EventiReali

Maria Callas, Venezia, 1957
© Archivio Mario De Biasi / courtesy Admira, Milano
VERNISSAGE
03 | 04 | 2025 | dalle ore 18:30
Inaugurazione della mostra Mario De Biasi. L’intrepido cacciatore di immagini alla presenza delle autorità politiche cittadine, di Silvia De Biasi, direttrice dell’Archivio Mario De Biasi, e della curatrice Enrica Viganò, critica d’arte, giornalista e fondatrice di ADMIRA Milano.
L’entrata alla mostra sarà gratuita fino alle ore 20:00

Il balletto, Rimini, 1953
© Archivio Mario De Biasi / courtesy Admira, Milano
C’ERAVAMO TANTO AMATI
16 | 05 | 2025 | ore 20:30
Film di Ettore Scola, Italia 1974, 125 min.
con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi.
Dopo avere combattuto nella resistenza, i destini di tre amici si dividono: l’avvocato Gianni Perego (Gassman) tradisce i suoi ideali, sceglie la via del successo e sposa una ragazza ignorante; Nicola Palumbo (Satta Flores), intellettuale cinefilo, lascia la famiglia per trasferirsi a Roma, ma andrà incontro solo a frustrazioni; Antonio (Manfredi) fa il portantino in un ospedale, non dimentica l’impegno politico e finisce per sposare la donna (Sandrelli) per cui hanno battuto i cuori anche degli altri due…
Dedicato a Vittorio De Sica, che appare nel ruolo di sé stesso, così come Federico Fellini e Marcello Mastroianni mentre stanno girando una scena della Dolce vita, e Mike Bongiorno, il film è un omaggio al neorealismo e al cinema italiano, tra ironia e malinconia.
Evento promosso in collaborazione con il Circolo del Cinema Bellinzona.
La proiezione cinematografica si terrà nella corte del Convento.
In caso di brutto tempo l’evento sarà spostato all’interno.
L’accesso alla proiezione è gratuito. Per l’occasione la mostra sarà aperta fino alle 20:30, con entrata a pagamento.