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                                         Droughts in the Amazon © Musuk Nolte, Panos Pictures, Bertha Foundation

World press
photo exhibition 2025

Il meglio del fotogiornalismo internazionale
24.05 – 15.06 | 2025

Descritta come l’evento più importante del fotogiornalismo mondiale dal The New York Times, la mostra itinerante World Press Photo Exhibition fa tappa ogni anno in più di 120 città ed è visitata da 4 milioni di persone. Con circa 120 fotografie esposte, la mostra è il prodotto di uno dei più rilevanti contest di fotogiornalismo, che fin dal 1955 premia i migliori fotografi professionisti della stampa, fotogiornalisti e fotografi documentaristi. Specchio del carattere di internazionalità intrinseco al concorso, la 68esima edizione della World Press Photo Exhibition cattura le innumerevoli sfaccettature del mondo in cui viviamo, stimolando nei suoi visitatori un’attenta riflessione sulla realtà contemporanea.

ORARI
lunedì – venerdì: 15.00 – 19.00
sabato, domenica e festivi: 10.00 – 19.00

ENTRATA
Adulti: CHF 10.-
Ragazzi dai 6 ai 16 anni, studenti, AVS, AI: CHF 7.-
Gruppi (a partire da 8): CHF 7.- a persona

SU PRENOTAZIONE
Classi scolastiche: entrata gratuita
Visite guidate (IT / EN): CHF 100.-
Prenotazioni all’indirizzo spazioreale@bellinzona.ch

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Flyer della mostra

La foto dell’anno

Nella sua edizione 2025, il World Press Photo Contest ha assegnato il premio World Press Photo Of The Year all’opera della fotografa palestinese Samar Abu Elouf, intitolata «Mahmoud Ajjour, Aged Nine». La fotografa è stata evacuata da Gaza nel dicembre 2023 ed oggi vive a Doha, nello stesso complesso residenziale del piccolo Mahmoud e di quei pochi palestinesi che, come lui, sono riusciti a lasciare la Striscia per ricevere cure mediche. Mahmoud Ajjour è rimasto gravemente ferito mentre fuggiva da un attacco israeliano a Gaza City nel marzo 2024: un’esplosione gli ha amputato un braccio e mutilato l’altro. La guerra a Gaza ha colpito in modo sproporzionato i più piccoli: secondo le stime delle Nazioni Unite, Gaza ha registrato il più alto numero di amputazioni infantili pro capite al mondo.

                                 Mahmoud Ajjour, Aged Nine © Samar Abu Elouf, for The New York Times
Image
                                         Droughts in the Amazon © Musuk Nolte, Panos Pictures, Bertha Foundation

La storia dell’anno

Fra i finalisti per il premio 2025 è stato selezionato il fotografo messicano Musuk Nolte per il suo progetto «Droughts in the Amazon». I cambiamenti climatici stanno accentuando la siccità che interessa il Rio delle Amazzoni, il secondo fiume più grande al mondo. Questa crisi minaccia la biodiversità, sconvolge gli ecosistemi e colpisce le comunità locali che dipendono dai fiumi per la loro sopravvivenza. Con l’intensificarsi delle siccità, molti abitanti della regione si trovano infatti di fronte alla difficile scelta di abbandonare le loro terre e i loro mezzi di sussistenza per trasferirsi nelle aree urbane, cambiando in modo permanente il tessuto sociale di queste aree. Il progetto fotografico di Musuk Nolte riflette gli effetti tangibili e concreti del cambiamento
climatico, mostrando la loro capacità di influenzare in modo determinante il futuro di comunità vulnerabili strettamente legate al mondo naturale.

La storia dell’anno

Il Premio World Press Photo Story Of The Year 2023 è stato assegnato al fotografo danese Mads Niessen, per la sua opera “Il prezzo della pace in Afghanistan”. Nel 2022 il 97% della popolazione afgana viveva al di sotto della soglia di povertà e il 95% dagli abitanti non aveva da mangiare. Nove milioni di persone erano a rischio di carestia e, secondo le Nazioni Unite, oltre un milione di bambini erano gravemente malnutriti. della pandemia da COVID-19, l’intensa siccità e l’incapacità delle organizzazioni umanitarie di portare soccorso a chi ne ha bisogno stanno aggravando la crisi. Ne è un esempio la storia di Khalil Ahmad (15 anni), i cui genitori, confrontati con l’incapacità di far fronte alle spese necessarie a nutrire la famiglia, hanno preso la decisione di vendere il suo rene per 3’500 dollari.

“Il prezzo della pace in Afghanistan” © Mads Niessen

EventoReale

Tiger Stripes

PORTE APERTE SUL CINEMA DAL MONDO

Proiezione cinematografica

Martedì 27 | 05 | 2025 | dalle ore 21:15

Entrata grauita

 

LUOGO
Antico Convento delle Agostiniane
El Sementéri 2, Monte Carasso, Svizzera

Prima tra le sue amiche a raggiungere la pubertà, Zaffan, 12 anni, assiste alla trasformazione del suo corpo e all’arrivo delle sue prime mestruazioni. Ostracizzata dalla sua comunità, Zaffan combatte, imparando che per essere libera deve abbracciare il corpo che temeva, emergendo come una donna fiera e forte.

Premiato nel 2023 con il Gran Premio della Semaine de la Critique a Cannes e con il Narcisse per il miglior film al NIFFF, Tiger Stripes di Amanda Nell Eu è un film fantastico femminista, caratterizzato da un’inventiva straordinaria e da una potente energia ribelle. Mescolando dramma psicologico, cinema soprannaturale e frammenti di TikTok, il film esplora con intensità e in modo universale il passaggio all’età adulta in una società opprimente, che considera le mestruazioni come una vergogna. Andando oltre le convenzioni del genere fantastico, Amanda Nell Eu riesce a coinvolgerci grazie all’energia potente e alla rabbia della sua gioventù, in rottura con il patriarcato.

Durata: 95 min., lingua originale con sottotitoli in italiano.

Per l’occasione la mostra rimarrà aperta fino alle ore 21:15, con entrata a pagamento.
La proiezione si terrà nella corte del Convento. In caso di pioggia l’evento sarà spostato all’interno.

Didascalia

PORTE APERTE SUL CINEMA DAL MONDO

30 | 05 | 2022 | dalle ore 18:00

LUOGO
Antico Convento delle Agostiniane
El Sementéri 2, Monte Carasso, Svizzera

ENTRATA
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In occasione della chiusura della «World Press Photo Exhibition 2022», la sezione Open Doors del Locarno Film Festival, in collaborazione con la Città di Bellinzona, presenta il tradizionale evento dedicato al dialogo fra cinema e fotogiornalismo: protagonista di questa edizione sarà la pellicola del regista César Díaz Nuestras madres (Guatemala, Belgio, Francia, 2019).

Ernesto, un giovane antropologo forense del Guatemala, sta lavorando per identificare le persone scomparse durante la guerra civile. Un giorno, attraverso il racconto di un’anziana donna, pensa di aver trovato una pista che gli permetterà di rintracciare suo padre, un guerrigliero scomparso durante la guerra. Contro il consiglio di sua madre, si tuffa a capofitto nel caso, alla ricerca della verità e della resilienza.

Durata: 77 min., lingua originale spagnolo con sottotitoli in italiano.

La proiezione si terrà alle 21:15 nel Salone dell’Antico Convento delle Agostiniane di Monte Carasso.
Prima della proiezione, dalle 18:00 in poi, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra e sorseggiare un aperitivo nella magnifica cornice dell’Antico Convento.